New cool e indie classical

Oct 12, 2016 0 By Marcello Nardi

Due articoli davvero succosi, quasi in contemporanea, danno uno sguardo sulle nuove tendenze nel jazz e nella classica contemporanea. Nel New cool del The Guardian si parte dal successo di Kendrick Lamar e Kamasi Washington, diventati due casi jazz del 2015, per capire come una nuova generazione di musicisti sta mischiando le carte tra hip hop e linguaggio jazz.

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Altrettanto sta avvenendo nella classica contemporaneo: le commistioni non sono neanche qui una novità, ma quello che differenzia la generazione dell’Indie Classical raccontata su VAN Magazine dalle generazioni di serialisti, minimalisti, spettralisti e chi più ne ha più ne metta, é l’essere usciti definitivamente dalla sala da concerto per approdare ai bar ed ai lounge. Ok, lo  faceva anche Philip Glass. Eppure questa generazione capitatana da Nico Muhly e Missy Mazzoli, da ragazzi ampiamente nei 30, viene descritta da William Robin come un punto di rottura feroce rispetto al passato, sia in termini di pubblico che di modalità compositive. Un punto di rottura favorito dalle teconologie, che non potrebbe ricapitare in futuro.